Nell’ambito del management, una delle migliori definizioni di incertezza è quella data da Doug Hubbard: “la mancanza di certezza è uno stato di conoscenza limitata in cui è impossibile descrivere esattamente lo stato esistente, i risultati futuri o più di un risultato possibile”. Questa descrizione ci porta direttamente a parlare di rischi, poiché il rischio è l’incertezza in cui alcuni possibili risultati hanno un effetto non identificato.

In un contesto progettuale dovremo però essere in grado di governare le incertezze affinché i risultati possano essere conformi alle aspettative. Come potrà essere fatto tutto ciò? Vari possono essere gli strumenti.

  1. Informazioni. Dobbiamo comprendere il più possibile del progetto e del contesto in cui verrà sviluppato
  2. Gestione dei rischi. Dovremo migliorare nella capacità di gestione dei rischi, coinvolgendo esperti, utilizzando idonei strumenti di project management, la nostra personale esperienza e le informazioni provenienti da progetti già sviluppati.
  3. Gestione delle informazioni storiche. Devono essere valorizzate le informazioni provenienti da progetti già sviluppati dall’organizzazione, che in alcune circostanze potrebbero essere similari a quanto ci staremo accingendo a gestire.
  4. Sistema di governance. L’organizzazione dovrebbe sviluppare una politica, delle regole e degli strumenti per poter fare in modo che la cultura della gestione dei rischi possa essere una delle competenze primarie di tutti i dipendenti.

Partiamo sempre con l’umiltà di chi non si ritiene mai “arrivato”, mai completo nelle sue conoscenze. Facciamo nostra la frase che compare su un dipinto del Goya, “aún aprendo” (sto ancora imparando). Solo con questo approccio saremo in grado di trovare nuove strade e valutare differenti strategie, ponendoci anche la domanda: “cosa potremmo fare per fare meglio?”