In una società come l’attuale, in continua trasformazione, non possiamo riferirci esclusivamente alla nostra esperienza, continuando ad applicare gli stessi schemi, conosciuti e ben rodati. Questo modo di operare può renderci tranquilli nella nostra zona di comfort ma ci costringe a prendere atto dei cambiamenti avvenuti, obbligandoci a comprenderli e fermarli in schemi organizzativi e produttivi destinati inevitabilmente ad essere superati di lì a poco.
- Progettare il cambiamento assumendosi la responsabilità di provocarlo invece che subirlo.
- Correre il rischio di sbagliare. Permettere alle persone coinvolte in processi innovativi di sbagliare senza temere ritorsioni di alcun tipo, al solo scopo di cercare e ottenere soluzioni innovative adeguate.
- Lasciare spazio alla creatività delle persone, abbandonando i consueti criteri di funzionalità e utilità tipici del pensiero razionale;
- Fare in modo che l’azienda diventi un luogo in cui privilegiare la diversità come opportunità, attraendo e trattenendo i talenti, riconoscendo le capacità intellettuali, relazionali emozionali e gestionali necessarie a produrre innovazione.