Nella realtà attuale, caratterizzata dalla globalizzazione, basata sulle tecnologie web based, le aziende non si confrontano più con un sistema chiuso ma con un sistema aperto oltre i confini nazionali, che si evolve a ritmi elevati e costanti, trainato dai cambiamenti tecnologici.

È la trasformazione digitale, il processo di integrazione delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti della vita aziendale: ma sono pronte le azienda a gestirlo e non subirlo?

Le aziende sono le persone che vi operano e il successo delle aziende si basa sulle loro competenze, quindi per affrontare la trasformazione digitale le persone devono possedere adeguate competenze digitali. Eppure, dall’Osservatorio delle competenze digitali 2017 emerge che:

  • Il sistema formativo non è adeguato alle richieste del mercato;
  • La domanda di professionisti digitali è superiore all’offerta;
  • Le competenze digitali richiedono le soft skill, ossia leadership, comunicazione empatica, pensiero creativo, gestione del cambiamento, capacità di allineare e allinearsi ai nuovi obiettivi, capacità di motivare e guidare il cambiamento.

Quest’ultimo punto è ciò che in letteratura manageriale è chiamato “change management” e che permette di avere una visione di un contesto in continua trasformazione e di una sua possibile evoluzione, che sfrutta quelle logiche per una trasformazione del proprio business e gestisce le resistenze al cambiamento proprie e altrui.

Queste competenze, oggi così necessarie, sono invece le skills più difficili da trovare nelle aziende e in particolare nel top management, come ha evidenziato la survey Assintel Report 2018.

Sempre maggiore importanza assume quindi il ruolo del coach organizzativo e motivazionale, in grado di orientare e sviluppare le capacità delle persone.