Le imprese si trovano ad affrontare sempre nuove sfide economiche, sociali ed ambientali e possono rispondervi in modo efficace ed efficiente elaborando strategie capaci di sfruttare gli strumenti dell’innovazione e della digitalizzazione.

L’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad Internet ha avviato quella che comunemente viene definita la quarta rivoluzione industriale, che ha introdotto nuove tecnologie dell’informazione e che ha apportato cambiamenti significativi in numerosi settori dell’economia. Dalla connessione tra sistemi fisici e digitali, alle analisi complesse attraverso i big data, agli adattamenti real-time, sono molteplici le tecnologie abilitanti che caratterizzano l’Industria 4.0 e che potenzialmente possono determinare un incremento della flessibilità, della velocità, della produttività, della qualità e della competitività dell’impresa e del prodotto. Si dice “potenzialmente” perché non sempre si realizza il risvolto positivo in termini di miglioramento della produttività e aumento della produzione.

Al fine di incentivare gli investimenti innovativi, il governo italiano ha sviluppato alcune direttrici che ricomprendono gli investimenti innovativi, la promozione dello sviluppo di competenze di Industria 4.0 e di strutture abilitanti, la definizione di strumenti pubblici di supporto ai privati. Il principale strumento italiano che sostiene le imprese in questo senso è il Piano Transizione 4.0, rafforzato con la legge di Bilancio 2021 per far fronte alle esigenze di ripresa economica post Covid-19.

Ai sensi della L. 27 dicembre 2019, n. 160 sono considerate attività di innovazione tecnologica ammissibili a credito d’imposta le attività, diverse dalle attività di ricerca e sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati. Per prodotto o processo di produzione nuovo o sostanzialmente migliorato si intende un bene materiale o immateriale o un servizio o un processo che si differenzia, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa, sul piano delle caratteristiche tecnologiche o delle prestazioni o dell’ecocompatibilità o dell’ergonomia o per altri elementi sostanziali rilevanti nei diversi settori produttivi.

Definendo le attività di innovazione tecnologica, la normativa italiana richiama i principi generali e i criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell’OCSE, che fornisce delle Linee Guida per la raccolta e l’interpretazione dei dati sull’innovazione, al fine di misurare l’innovazione in modo inclusivo e comparabile.

Dunque, le innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo (PPT) si riferiscono all’introduzione di prodotti e processi tecnologicamente nuovi o di miglioramenti tecnologici significativi nei prodotti o nei processi già esistenti.

Le innovazioni dei PPT comportano una serie di attività scientifiche, tecnologiche, organizzative, finanziarie e commerciali. Quando queste attività sono completate con successo, l’innovazione viene introdotta sul mercato (innovazione di prodotto) o utilizzata in azienda (innovazione di processo).

Un’impresa è innovatrice quando implementa prodotti o processi tecnologicamente nuovi o significativamente migliorati in un dato esercizio.

Affinché si possa parlare di innovazione di PPT è, perciò, necessario che vi sia un elemento di novità o di miglioramento tecnologico significativo nel prodotto o nelle prestazioni e che il prodotto o il processo sia implementato.

Un prodotto è tecnologicamente nuovo se le sue caratteristiche tecnologiche o le sue destinazioni d’uso si scostano notevolmente da quelle dei prodotti precedenti. L’innovazione può realizzarsi mediante l’impiego di tecnologie completamente nuove o una nuova combinazione di tecnologie conosciute o utilizzando nuove conoscenze.

Quando, invece, l’innovazione si riflette in un significativo miglioramento o aggiornamento delle prestazioni del prodotto (anche in termini di minor costo), si parla di “prodotto tecnologicamente migliorato”.

Invece, si ha innovazione tecnologica di processo ogni volta che si adottano metodi di produzione tecnologicamente nuovi o significativamente migliorati, compresi anche i metodi di consegna del prodotto. Tali innovazioni possono derivare dall’utilizzo di determinate attrezzature o da un cambio nell’organizzazione della produzione o da un mix di strumenti, che possono ricomprendere anche conoscenze nuove. L’innovazione tecnologica di processo risponde all’esigenza di produrre o fornire prodotti tecnologicamente nuovi o migliorati e/o alla necessità di aumentare l’efficienza della produzione o delle consegne dei prodotti.

Ad esempio, si ha innovazione di PPT quando si crea un nuovo sistema di elaborazione dei dati, quando sono introdotti sistemi di trasmissione digitale, quando si trasforma il modello di business dalla vendita di un prodotto all’offerta di un servizio, quando si sviluppa un nuovo metodo di gestione dei progetti, e così via.

SKAN affianca le imprese nei processi di innovazione offrendo numerosi servizi:

  • studio di fattibilità, per capire se l’attività svolta dall’azienda riflette i principi generali e i criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell’OCSE;
  • valutazione economica, individuando le spese che possono essere portate a credito d’imposta e in che misura;
  • predisposizione della documentazione di supporto come definita dalla normativa;
  • affiancamento ai tecnici e ai ricercatori dell’impresa nella stesura delle relazioni tecniche a supporto dei progetti realizzati;
  • presentazione del fascicolo al revisore legale per la certificazione.

Contatti SKAN: 0432 792976 | info@skan.it