Oggi vorremmo approfondire il concetto di innovazione, parola molto usata (e abusata) che al suo interno comprende parecchi significati.

Innanzitutto, è bene distinguere tra inventare e innovare: entrambe le parola ispirano l’idea di novità, ma l’innovazione mira ad una applicazione o ad un utilizzo concreto, mentre l’invenzione è un’idea che non necessariamente arriva sul mercato.

Il Manuale di Oslo definisce l’innovazione come “Implementazione di un prodotto (bene o servizio) nuovo o significativamente migliorato oppure un processo, un nuovo metodo di marketing o altrimenti un nuovo metodo organizzativo di business, luogo di lavoro o relazioni esterne”.

Ecco dunque che l’innovazione si divide in quattro categorie:

Innovazione di prodotto: introduzione di un bene o servizio nuovo o nettamente migliorativo rispetto alle sue caratteristiche o ai suoi utilizzi. Un esempio è un lettore MP3, nuovo eppure basato su una combinazione di tecnologie esistenti.

Innovazione di processo: implementazione di metodi nuovi o significativamente migliorati di produzione o consegna. Ad esempio il tracciamento di prodotti tramite RFID.

Innovazione di marketing: mirata a realizzare cambiamenti significativi nel packaging e nel design di prodotto, nel posizionamento dei prodotti, nelle promozioni o nella strategia di prezzo. L’esempio principe è l’e-commerce.

Innovazione organizzativa: implementazione di un nuovo metodo organizzativo nelle pratiche di business di una impresa o nelle relazioni esterne. Esempio classico: i processi di automazione.

Inoltre, l’innovazione può essere:

incrementale o cumulativa: miglioramento minimo e graduale di un prodotto, servizio o processo. Molto spesso si parla anche di iterazione di processo o di prodotto, o anche di design.

dirompente: un cambiamento drastico e radicale di un prodotto, servizio o sistema di marketing, provocato da nuove tecnologie (per quanto non in esclusiva), o l’emergere di nuovi protagonisti in un ecosistema tradizionale, che implichi nuovi utilizzi.

chiusa o aperta: questi concetti fanno riferimento a due diversi paradigmi dell’innovazione dentro l’azienda:

• L’innovazione chiusa si basa sull’idea che essa richieda controllo e detenzione della proprietà intellettuale e che dunque ricerca e sviluppo debbano svolgersi internamente.

• L’innovazione aperta, all’opposto, si basa sulla condivisione di expertise e conoscenza e sulla collaborazione tra risorse interne ed esterne (centri di ricerca e imprese, aziende e startup, imprese e fornitori, clienti eccetera).

E alla fine, come diceva Schumpeter, l’economista teorico dell’innovazione come motore dello sviluppo economico “Fare le cose vecchie in modo nuovo – questa è innovazione” …!