Sempre più spesso le aziende diventano consapevoli dell’importanza dell’Employee Experience (EX), l’esperienza del dipendente intesa come l’insieme dei fattori che influenzano direttamente la vita quotidiana di un lavoratore all’interno di un’organizzazione, dal rapporto con capi e colleghi all’ambiente fisico ai servizi offerti. È una tendenza che nasce con i millennial, i quali a differenza delle generazione precedenti, in cerca di un lavoro stabile e uno stipendio buono, valutano nella scelta del lavoro altri elementi, come la flessibilità dell’orario di lavoro, l’accesso a formazione specializzata, le relazioni personali.

In quest’ambito, molto interessante è la ricerca di Jacob Morgan, studioso di fama mondiale sui temi del lavoro e delle organizzazioni collaborative e co-fondatore di Chess Media Group, società di consulenza strategica: nel suo testo “Why the Millions We Spend on Employee Engagement Buy Us So Little” dimostra che le aziende che investono nell’esperienza dei dipendenti, superano i loro concorrenti che non lo fanno. Ma come si può migliorare l’esperienza dei propri collaboratori? Tre sono i fattori chiave identificati dall’autore e illustrati opportunamente in un interessante articolo di Giuseppe Andò dal titolo “L’impiego esperienziale ovvero la percezione olistica del dipendente”:

  • La cultura consiste nel creare un ambiente in cui le persone vogliono lavorare;
  • La tecnologia è fondamentale. È necessario utilizzare ottimi strumenti per creare fiducia e impegno. In definitiva, la tecnologia è plasmabile in base alle necessità delle persone e non un elemento “tirannico”;
  • Lo spazio fisico deve permettere ai dipendenti di lavorare in modo ottimale. Il dipendente medio svolge 12-24 compiti durante la sua giornata lavorativa. L’ambiente fisico deve essere adeguato.

“L’approccio di Morgan è interessante perché fornisce alcuni spunti tangibili per migliorare l’esperienza dei dipendenti. È importante tenere a mente che l’esperienza dei dipendenti dovrebbe fungere da punto di partenza per i prodotti, i servizi, i processi e i miglioramenti strategici delle risorse umane”.