Il filosofo latino Seneca diceva “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”, allo storico Sallustio è attribuita la citazione “Faber est suae quisque fortunae – Ciascuno è artefice della propria fortuna”, molto più recentemente il filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson così si è espresso: “Gli uomini deboli credono nella fortuna, credono nelle circostanze. Gli uomini forti nella causa e nell’effetto”.
Ma cosa significa esattamente tutto ciò?
Lo psicologo inglese Richard Wiseman in un suo studio ha evidenziato che le persone più fortunate sono più rilassate, più aperte al nuovo e all’inaspettato e moltiplicano le loro opportunità perché osservano il mondo che li circonda e riescono a sfruttare meglio ciò che gli si presenta. Per questo motivo l’uomo diventa artefice del proprio successo in base al proprio atteggiamento mentale e al carattere personale.
E allora, come possiamo diventare una “persona fortunata”? Due sono le abilità da sviluppare:
- resilienza, ossia la capacità di far fronte ai momenti critici della nostra esistenza attraverso un atteggiamento mentale ottimista, coraggioso e costruttivo, anche di fronte alle avversità. Essere resilienti significa che dopo una caduta c’è sempre un’altra possibilità;
- assertività, ossia la capacità di esprimere le proprie idee senza imporsi con arroganza, saper dire ‘no’ senza sentirsi in colpa, avere obiettivi chiari e realizzabili, saper ascoltare gli altri, assumersi le proprie responsabilità, riconoscere i propri errori, considerare le critiche in modo costruttivo, chiedere ciò che si desidera senza essere frustrati davanti a un rifiuto.
La fortuna è dunque un atteggiamento mentale, una predisposizione d’animo che ci fa essere più ricettivi agli stimoli esterni e di conseguenza maggiormente in grado di cogliere delle opportunità.