Oggigiorno, presentarsi sul posto di lavoro e limitarsi a dare ordini non è più sufficiente, anzi, è improduttivo, inefficace e disfunzionale, così come presentarsi sul posto di lavoro e limitarsi a seguire gli ordini.
Inoltre nell’attuale economia di mercato, dove tutto si svolge in tempo reale, è impensabile che un unico leader possa fare tutto da solo: il lavoro richiede sempre più cooperazione, e sempre meno supervisione e questo richiede sempre più autonomia. L’autorità deve dunque essere decentralizzata. E proprio qui si assiste a una democratizzazione delle responsabilità all’interno di strutture che sono sempre più orientate verso un network di team che si auto-gestiscono.
Tutto questo risulta essere ancora più importante in virtù del fatto che sempre più persone lavorano e lavoreranno senza vincoli di tempo e luogo, in modo smart: molte imprese si aspettano che i propri dipendenti siano “capi di se stessi”, ma questo non significa che la figura del manager sia diventata inutile.
Dalle persone ci si aspetta responsabilità, creatività, abilità di conduzione per il lavoro svolto, ma come possono queste persone funzionare al meglio delle loro capacità e potenzialità se vengono represse e inibite da un ferreo sistema di comando e controllo come accade nel vecchio modello di leadership?
Per essere un leader efficace e catalizzatore di cambiamento nell’attuale scenario competitivo, caratterizzato da incertezza e complessità, è fondamentale infatti attivare tutti i “livelli di intelligenza” (razionale, emotiva, intuitiva) che permette di seguire una logica proattiva che anticipa i cambiamenti piuttosto che subirli e che ha come focus il far accadere le cose, creandone le condizioni strategiche e organizzative.
Perciò, comportarsi come un manager vecchio stampo che non si fida dei suoi subordinati e ne controlla ogni singolo movimento è decisamente sconsigliato, così come lo è la noncuranza verso il proprio team. Si tratta piuttosto di assumere il ruolo di una preziosa e autorevole guida in grado di responsabilizzare i propri collaboratori e al contempo ispirarli a crescere e fare del proprio meglio, essendo un solido punto di riferimento e evitando che gli impiegati si sentano costantemente sotto controllo.