Per completare l’excursus delle ultime settimane sulla trasformazione digitale dei processi, parliamo oggi dell’ultima componente: quella umana.

Se infatti la digital transformation da un lato si fonda sull’implementazione delle tecnologie abilitanti 4.0, dall’altra richiede una buona dose di competenze digitali.

Una prima definizione di Competenze Digitali è stata proposta, nel 2006, dal Parlamento Europeo: “la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.

A distanza di oltre 15 anni, la definizione deve tenere conto dell’evoluzione delle tecnologie e della pervasività delle stesse all’interno delle aziende.

In generale oggi le Competenze Digitali si possono ricondurre a due macro categorie: le Digital Hard Skill e le Digital Soft Skill.

Le Digital Hard Skill sono le Competenze Digitali tecniche di base quantificabili e rientrano tra le competenze da mettere nel curriculum vitae, come per esempio il saper usare programmi e pacchetti informatici, la conoscenza di linguaggi di programmazione e la capacità di utilizzare specifici macchinari e strumenti alla produzione. In particolare, in questa categoria rientrano le competenze tecniche che riguardano l’area SMAC (Social, Mobile, Analytics, Cloud), cui si aggiungono quelle su Intelligenza Artificiale, Robotica, IoT, Cybersecurity.

Alle Digital Soft Skills fanno invece capo le abilità trasversali, che riguardano relazioni e comportamenti delle persone in qualsiasi contesto lavorativo, consentendo di utilizzare efficacemente i nuovi strumenti digitali. Sono difficilmente quantificabili: dipendono dalla cultura, dalla personalità e dalle esperienze vissute dal singolo, sono strettamente connesse al modo di interagire, comunicare e cooperare in team. Ad esempio, fanno parte di questa categoria: le capacità di problem solving e di risoluzione dei problemi tecnici; il knowledge networking che consente di recuperare e capitalizzare le informazioni che si trovano in rete; il new media literacy inteso come il grado di alfabetizzazione rispetto ai nuovi media, ai loro linguaggi e ai loro formati; la capacità di gestire i flussi comunicativi online nel rispetto della netiquette aziendale.