Il Bando promosso dal MISE per la trasformazione digitale dei processi delle PMI contribuisce i progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti Industria 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
Ma quali sono le tecnologie abilitanti Industria 4.0? E come e dove possono essere applicate?
La prima tecnologia abilitante indicata dal piano Impresa 4.0 è la robotica collaborativa, nota anche come advanced manufacturing solutions. I robot collaborativi sono chiamati “cobot” e differiscono dalla robotica tradizionale per la collaborazione reale con l’umano nello stesso spazio lavorativo e per la possibilità di imparare direttamente sul campo le lavorazioni da compiere, riducendo i costi per gli interventi dei tecnici e programmatori. Un esempio è quello proposto dalla startup italiana Smart Robots, che ha creato un dispositivo avanzato che permette l’interazione tra uomo e macchina senza uso di interfacce, grazie ad una sorta di “occhio intelligente” che, posizionato nell’ambiente di lavoro, monitora espressioni facciali, movimenti e gesti. Nel momento in cui registra un cambiamento, invia alla macchina istruzioni e informazioni per adeguarsi alla nuova situazione. Tutto ciò rende l’intero ambiente di lavoro e i robot impiegati al suo interno più dinamici e flessibili, migliorando ulteriormente l’interazione uomo-macchina con ripercussioni positive sull’intero processo produttivo.
Tecnologia non indicata nel piano Impresa 4.0 ma trasversale alle diverse soluzioni di digitalizzazione è l’intelligenza artificiale, un’area dell’informatica che enfatizza la creazione di macchine intelligenti che funzionano e reagiscono come gli umani con l’aiuto della programmazione e progettazione di sistemi hardware e software. Un campo molto sviluppato dell’A.I. è il riconoscimento delle immagini nel settore manifatturiero: essa viene ad esempio adottata anche nell’ambito della manutenzione predittiva effettuata su macchinari e strumenti, per prevenire i guasti prima che accadano.
Ma l’intelligenza artificiale è fondamentale anche in altri ambiti, ad esempio nella trasformazione delle città in smart cities, in quanto permette di analizzare e utilizzare in tempo reale grandi quantità di dati. Ecco alcuni ambiti in cui potrebbe essere utilizzata per migliorare i tempi di risposta e rendere le nostre città più smart, sull’esempio di Trento, Torino e Bologna:
controllo intelligente della temperatura negli stabili, per migliorare sensibilmente l’erogazione del condizionamento all’interno degli stabili, andando contemporaneamente a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e le spese in condizionamento per i cittadini;
gestione intelligente dei parcheggi:, per identificare molto più facilmente i parcheggi liberi nella zona di interesse, permettendo un sensibile risparmio di tempo ed una migliore esperienza d’uso;
dimensionamento dei mezzi pubblici disponibili, per pianificare i mezzi disponibili non in base ad una pianificazione standard ma in base ai reali flussi dei passeggeri all’interno della giornata;
monitoraggio dello stato degli edifici e delle infrastrutture identificando pattern potenzialmente pericolosi all’interno dei dati così da lanciare degli allarmi tempestivi in caso di problemi.
La prossima settimana continueremo ad indagare le soluzioni 4.0 in ambito realtà aumentata, IoT e manifattura additiva.