L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni.

Spesso, quando ci troviamo di fronte a figure percepite come autoritarie non riusciamo più ad essere spontanei e le emozioni più primordiali come la paura e l’ansia possono avvisarci che la situazione che stiamo per vivere può essere pericolosa, anche se nella realtà non lo è.

Queste reazioni dipendono dagli schemi che abbiamo appreso e che ormai intervengono in automatico, influenzando le nostre reazioni emotive e quindi la performance di fronte a figure autoritarie.

Le reazioni emotive più inconsce potrebbero portare la persona a sviluppare diversi tipi di reazione: ci si potrebbe bloccare e chiudere in sé stessi, iniziando a non essere più precisi nelle risposte; oppure potrebbero rendervi più nervosi del solito e attivare risposte più aggressive e dirette, con la conseguenza di mostrarsi meno collaborativi. L’altra reazione potrebbe essere quella di essere troppo accondiscendenti e passivi.

Il primo consiglio è di riconoscere questi schemi, capire in quali occasioni intervengano e cosa provocano.

Il secondo passaggio è di allenarsi a mettere maggiormente a fuoco l’obiettivo della conversazione e il risultato che si vuole ottenere.

Riconoscere i modelli è la chiave per conoscere sé stessi, ovvero essere in grado di identificare i propri sentimenti, pensieri e azioni in situazioni tipiche. Allenarsi nel riconoscimento dei propri schemi rappresenta, quindi il primo passo verso la «gestione» delle proprie emozioni.

Comprendere che certe reazioni e comportamenti sono determinate da un nostro sentiero emozionale, invece che da una nostra reale volontà, ci consente di sviluppare strategie finalizzate al miglioramento.

“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo.” – Vincent Van Gogh